Passi in avanti per la realizzazione di un quadro giuridico europeo sull’Intelligenza Artificiale
Come è noto, l’Intelligenza Artificiale (I.A.) costituisce un ramo dell’informatica che, mediante specifiche tecniche di programmazione e progettazione di sistemi hardware e software, consente di dotare le macchine di determinate caratteristiche che vengono considerate tipicamente umane.
L’approccio dell’Unione europea in materia è risultato sin da subito incentrato sugli obiettivi di eccellenza e di affidabilità, al fine di rafforzare le attività di ricerca e le capacità industriali nei più diversi ambiti applicativi garantendo, al contempo, la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini.
Per tale ragione, la Commissione europea, nell’ottica di costruire un’I.A. ‘sicura’, ha da tempo proposto tre iniziative giuridiche interconnesse, che consistono: i) nella realizzazione di un impianto giuridico europeo organico, finalizzato a salvaguardare i diritti fondamentali e a mitigare i rischi per la sicurezza dei sistemi; ii) nell’attuazione di un quadro di responsabilità civile, ai fini del suo adeguamento alle peculiarità dell'era digitale e dell’I.A.; iii) infine, nella revisione della legislazione settoriale in materia di sicurezza.
Al riguardo, con particolare riferimento alla prima iniziativa giuridica, occorre dare conto di come, assai di recente e precisamente nel mese di dicembre del 2023, sia stato raggiunto un accordo politico tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione per l’adozione di una legge specifica sull’Intelligenza Artificiale, le cui prescrizioni sono relative al grado di rischio (minimo, alto, inaccettabile) e sono associate al livello di trasparenza; queste prevedono sanzioni per i privati in caso di trasgressione e saranno successivamente adottate da tutti gli Stati membri.